Panoramica

"NON ESSERE SPAVENTATO. IL CAMBIAMENTO E' UNA COSI' MERAVIGLIOSO", DISSE LA FARFALLA.

Sabrina Newby

Disegnare nell’aria la propria libertà e sentirsi leggeri proprio come delle farfalle.

 

Danzare già porta a librarsi, sentendosi più leggeri, nel corpo e nell’anima. E se doveste trovarvi di fronte a delle immagini eteree e lievi, sì proprio come delle farfalle?

 

È così che Chiara Del Vecchio, con delicati strati di colori, come ali di seta, dipinge figure senza tempo che sembrano sospendersi da terra come farfalle, in una celebrazione di colori, luci e leggerezza. Giocano, si intrecciano e volteggiano, creando momentanee sculture sulla tela.

 

Lievi volano nella natura disegnando linee impercettibili ma perfette. Le farfalle, come le ballerine di danza classica, sono eleganza nel movimento, leggiadria e magia. I loro movimenti sono arte e bellezza.

 

Chiara Del Vecchio ha come ambizioso obbiettivo, quello di riprodurre con il suo aerografo questa magnifica leggerezza. In Butterflies è racchiusa l’eleganza della natura.

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Disegnare nell’aria la propria libertà, lasciare una scia invisibile come una firma silenziosa: è questo il gesto che accomuna una farfalla in volo e una ballerina nel pieno del suo movimento. Entrambe si librano senza peso, ma con una precisione assoluta. Entrambe sono, per natura, epifanie di grazia. Ed è proprio su questo punto d’incontro — tra il battito d’ali e il passo di danza — che si fonda Butterflies. Ballerine che appaiono come sospese. Corpi in volo, presenze eteree che sembrano dissolversi nell’aria come farfalle. Non sono ritratti realistici, né semplici studi sul gesto. Immagini sospese, immerse in un tempo rarefatto, che evocano più che rappresentare. In esse, l’artista restituisce al corpo danzante la sua dimensione più immateriale, quella in cui la tecnica si fa poesia e l’equilibrio diventa levitazione.
 
Come ali di farfalla, anche le ballerine di Butterflies non si lasciano afferrare. Si intrecciano, si rincorrono, si librano nello spazio della tela. Sono momentanee sculture d’aria, figure che si formano e si disfano, che rivelano l’essenza effimera del movimento. La scelta di accostare le ballerine alle farfalle non è solo poetica, ma profondamente simbolica. Entrambe incarnano la metamorfosi, la trasformazione continua. La ballerina non è mai solo corpo: è disciplina, ma anche abbandono; è presenza, ma anche sogno. Come la farfalla, vive nel contrasto tra fragilità e perfezione, tra istinto e forma. In esse si realizza una delle massime espressioni di armonia tra ciò che è visibile e ciò che è impalpabile.
 
In Butterflies, Chiara Del Vecchio non rappresenta, ma evoca. Non ci racconta una storia, ma ci offre una soglia: quella tra materia e spirito, tra gesto e aura, tra memoria e visione. La sua leggerezza è una dichiarazione d’intenti contro il peso del mondo, contro l’obbligo della chiarezza. In ogni opera, ci invita a sentire la bellezza della transitorietà, a ritrovare la meraviglia di ciò che esiste solo per un istante. In questa collezione, Chiara Del Vecchio fonde in un’unica visione due simboli universali di leggerezza e trasformazione: la ballerina e la farfalla. Entrambe si muovono nello spazio con grazia e precisione, tracciando coreografie silenziose, fatte di equilibrio e fugacità. Le une incarnano la disciplina del gesto, le altre l’istinto della natura. Nella loro unione visiva, l’artista celebra la bellezza del movimento effimero, restituendoci la meraviglia di ciò che esiste solo per un istante che resta impresso nella memoria.