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WE DO NOT REMEMBER DAYS, WE REMEMBER MOMENTS

Cesare Pavese

Kafka diceva che il “libro deve essere come il piccone per il mare di ghiaccio che è dentro di noi”.

Come una goccia che cade leggera ma scava dentro la roccia, infinite sovrapposizioni di acrilico danno vita ad una collezione di opere sfocate che vogliono essere un percorso che porta lo spettatore a riscoprire i propri sensi, stimolando un ipotetico sesto senso, quello dell’Anima.

 

Riconosciuta per le sue opere meditabonde e suggestive, per Chiara Del Vecchio il dipinto non si risolve in una mera rappresentazione della realtà ma vuole essere un viaggio interiore di esplorazione del proprio essere. Il flusso libero della coscienza e dell’immaginazione creativa sono la base del suo percorso di ricerca degli ultimi dieci anni che ricorda lo “Sguardo Interno” di Osho. Una tematica affrontata da molti ma capita da pochi perchè indagare nella profondità dell’animo è un processo che richiede coraggio.

 

Osare guardarsi dentro è il primo passo sulla via del risveglio. Capire che noi non siamo “il volto” ma siamo “il fare” è essenziale per reagire al caos interiore che ci affligge.

Seguendo questo filone Chiara Del Vecchio sovverte le regole e smuove gli equilibri. Rimuovendo i dettagli dell’immagine non è più il quadro con la sua raffigurazione ad essere il protagonista, ma l’osservatore e la sua immaginazione.

Works
Installation shots