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Avete mai sentito parlare di Bored Ape Yacht Club? Letteralmente: lo yacht club della scimmia annoiata. Darwin non avrebbe avuto nulla da ridire, anche perché il nome ci rappresenta più di quanto vorremmo come discendenti dei primati. Chi può negare di farne parte almeno un pò? È un esercito di scimmie annoiate online, 10 mila avatar per l’esattezza, tutte basate sugli Nft, i Non fungible token, certificati di proprietà basati su tecnologia blockchain. Si tratta dell’ultimo fenomeno esploso in meno di un anno durante la grande migrazione online a causa del Covid. E piace molto alle celebrità: Justin Bieber ha appena acquistato la sua «scimmia» per 1,3 milioni.

 

In sostanza le 10 mila scimmie che sono state create con un algoritmo non sempre hanno delle differenze sostanziali l’una dall’altra. Cos’hanno allora di speciale? Che anche annoiarsi è diventato caro.

 

E' difficile non interrogarsi su come sia possibile che 10 mila avatar che piacciono alle celebrità possano creare un tale mercato. Gli Nft hanno davvero creato un nuovo tipo di arte destinato a durare? La parola chiave è la "scarsità". È la lezione non solo dell’arte ma anche della old economy: il valore di un oggetto è dato dalla sua replicabilità. Nella realtà fisica le materie sono scarse per definizione e tutta l’economia è basata su questa offerta ridotta. Di fatto un’offerta senza limite, pur incontrando un’ampia domanda, fa crollare il prezzo a zero.

 

Chiara Del Vecchio dedica la collezione N(ot)FT proprio a questo fenomeno. Prendendoli come simboli di riconoscimento, sovverte gli equilibri di questo nuovo trend e riporta questi primati nel mondo reale. Da Non-Fungible li rende tangibili.

16 Scimmie annoiate si uniscono a noi, che come mood di vita ci trasciniamo in un mondo poco affidabile. I nostri atomi di carbonio in continuo movimento sono rappresnetati dalle particelle di colore che le compongono, facendo quindi risultare anche la realtà perennemente “sfumata”.

Chiara Del Vecchio le studia ma cambia punto di vista, risolve l’equazione, le riporta nel mondo reale perché lo considera l'unica realtà da cui non si può fuggire: «Il metaverso è molto reale per chiunque abbia perso anni della propria vita a cercare un senso nel modo reale, ma la realtè è un'altra. Da qui non si scappa».

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