Il viaggio nella memoria di Chiara Del Vecchio (artista): "L'immagine sfuoca, l'emozione rimane".
Presentata presso la sede milanese di Fineco Bank l'artista dell'aerografo e dei "quadri sfuocati". Intervista in esclusiva
Il 20 giugno 2023 si è tenuto un cocktail di inaugurazione della mostra di Chiara Del Vecchio presso la sede in corso Venezia a Milano della Banca Fineco ed è stato un successo.
Segue qualche battuta del piacevole scambio con l'artista, aperta e solare.
"Milano è la mia casa. Sono contenta di essere tornata. Ho inaugurato il mio atelier alle Colonne di San Lorenzo".
"Tutte le mie opere sono realizzate appositamente con l'aerografo".
"Il motivo dello sfuocato riguarda il tempo e la memoria: più il tempo passa e più l'immagine di un avvenimento va sfuocandosi, mentre rimane l'emozione provata".
"Non si ricordano i giorni, ma gli attimi: questo qui è un viaggio interiore".
Dal comunicato stampa
Chiara Del Vecchio è un’artista italiana che esplora la percezione, lo spazio e il tempo attraverso l’uso controllato di colore spruzzato con aerografo. (..) Attraverso una sapiente nebulizzazione del colore acrilico produce opere enigmatiche ed evocative, nelle quali la rappresentazione appare completamente sfocata. (..) I risultati sono drammatici, viscerali, invitano lo spettatore ad esistere in uno spazio e tempo a sé stanti. Un corpo di opere delicate che spingono alla riflessione e stimolano nell’osservatore sentimenti lontani e delicati in un viaggio dentro la memoria. (..) Nominata “artista da guardare”, è stata selezionata da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54° Biennale d’Arte Internazionale di Venezia. (..) Ha esposto le sue opere a livello internazionale in fiere d’arte, in mostre collettive, in gallerie private, fondazioni d’arte, musei e spazi pubblici in tutto il mondo, da Londra a Parigi, New York, Miami, Instanbul, Milano, Roma, Firenze, Mosca, San Francisco, Parigi, Monaco. (..)
L'arte dell'aerografo
L’aerografo è un pennino del XIX secolo, utilizzato per vaporizzare, con aria compressa, la vernice e così produrre delle linee precise o, invece, delle sfumature.
Di questa tecnica, che Chiara ha fatto sua con originalità, l'artista dichiara: «la uso per rappresentare il fatto che nulla è permanente (..), l’unica cosa che rimane e che ci identifica come singoli individui sono le nostre esperienze».
Modus operandi e tempistiche
Ecco come lavora Chiara Del Vecchio: prima, fa una ricerca fotografica, che dipende anche da se l'opera le viene commissionata o la sceglie lei; poi, dipinge il soggetto su tela bianca e ci lavora con linee guida a matita e infinite sovrapposizioni di colore spruzzato ad aerografo.
La realizzazione della singola opera richiede alcune settimane. Naturalmente, il tempo necessario varia, per esempio, in base alle dimensioni del quadro finale.
Celebrità acquirenti
Le opere di Chiara Del Vecchio fanno parte di importanti collezioni private e appartengono a personaggi famosi. Fra questi ultimi, ricordiamo Antonio Banderas, Jeremy Scott e il compianto Kobe Bryant.
Conclusione
In attesa del grande evento di settembre cui Chiara fa solo cenno, ci perdiamo nelle simil-gigantografie di ordine pittorico dell'artista, domandoci di noi e del nostro vissuto nel nome di un viaggio interiore nel quale, forse, dovremmo tutti immergerci.
Articolo di Alessandra Basile