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Nato alla fine del XIX secolo, l'aerografo è un piccolo strumento, una sorta di pennino, che viene usato per nebulizzare la vernice attraverso un compressore. Grazie a questa aeropenna si riescono a produrre linee molto precise, sfumature e campiture di colore. Strumento versatile, richiede la massima precisione e abilità manuale, ma permette di produrre vere e proprie meraviglie.
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Si vede chiaramente solo con il cuore
Antoine de Saint-Exupéry
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Dopo anni di studio Chiara Del Vecchio ne ha fatto il suo strumento di espressione, grazie al quale ha sviluppato una tecnica unica e riconoscibile. Dal tratto inedito ha rinnovato l'approccio alla pittura creando opere dai contorni sfocati, enigmatiche e suggestive. Le loro figure fuori fuoco coinvolgono lo spettatore, sfidano la sua percezione e non si lasciano mai definire completamente.
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Tele di grandi dimensioni, dipinti con colore acrilico nebulizzato, opere eteree completamente fuori fuoco.L'utilizzo di questa tecnica ha un significato ben preciso: "la uso per rappresentare il fatto che nulla è permanente", dice, “la vita si trasforma, di pari passo con la complessa realtà che ci circonda, l'unica cosa che rimane e che ci identifica come singoli individui sono le nostre esperienze”.I suoi dipinti diventano allora degli studi sulla percezione, che sono alla base del rapporto con lo spettatore. Chiara Del Vecchio incoraggia l’osservatore a “interagire con l’immagine e a filtrarla attraverso il processo di identificazione, per ottenere qualcosa di non fisso e limitato, ma senza limiti e personale”.La sua produzione rimane in quel limbo di mistero, tra il detto e il non detto, tra il conosciuto e lo sconosciuto. Tra l’essere e il non essere.
Prendendo parte a mostre collettive e personali, sia in gallerie internazionali che in fiere d’arte, le opere dell’artista italiana sono state esposte in tutto il mondo, da Londra a New York, Miami, Istanbul, Milano, Mosca, San Francisco, Parigi, Monaco e tante altre. Attualmente vive e lavora tra New York e Milano.
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QUEL CHE RESTA DEL TEMPO: UNA, CENTO, MILLE NARRAZIONI